A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un articolo pubblicato su Scienza in Rete, Silvia D’Autilia ripercorre storia e successi dell’area di matematica della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) – l’istituto di formazione dottorale fondato a Trieste nel 1978 -, esplorandone percorsi di studio, campi di ricerca e attività di collaborazione industriale.
È la primavera del 1978. Antonio Ambrosetti si trova a Bochum, in Germania, per tenere una serie di lezioni, quando riceve una telefonata dalla quale viene a sapere che a Trieste nascerà una Scuola per laureati in fisica e matematica. Nella stessa telefonata gli viene chiesto se, a tal proposito, intende ricoprire un incarico da professore. «Ero molto giovane e inesperto e per me si trattava di una scommessa alla cieca, anche perché nessuno immaginava bene cosa fosse la Sissa», ci racconta. Senza sapere se per intuizione o per caso, Ambrosetti accetta e si butta nell’impresa.
Si trattava di un’assoluta novità: la didattica al servizio di percorsi di ricerca dottorali, come mai era accaduto prima in Italia (ad eccezione di un corso biennale “di perfezionamento” alla Scuola Normale di Pisa). Non tutti erano convinti dell’idea: ad esempio l’UMI (Unione Matematica Italiana) era contraria alla costituzione di un gruppo autonomo di matematici alla Sissa. Per fortuna, Budinich non si cura dei venti contrari e tira dritto.
Immagine da Wikimedia.
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