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Materia oscura o non materia oscura, un nuovo test supporta MOND

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Universe Today ne parla su articolo intitolato: “New Data Supports the Modified Gravity Explanation for Dark Matter, Much to the Surprise of the Researchers

their study found a clear effect. In galaxies with the strongest external fields, the EFE was confirmed with a confidence of 8 to 11 sigma. Experiments are typically taken as confirmed if the effect is above 5 sigma. The team also didn’t see a curve effect for galaxies with weak external fields. Overall this is really good evidence for a single study. What’s more, the team expected this study to disprove MoND, so they are just as surprised by the results.

Media INAF ha intervistato Federico Lelli, facente parte del un gruppo di scienziati guidato da Chae Kyu-Hyun che ha pubblicato la ricerca su The Astrophysical Journal (“Testing the Strong Equivalence Principle: Detection of the External Field Effect in Rotationally Supported Galaxies”).

Nell’intervista, Lelli spiega:

Abbiamo sviluppato un nuovo test della teoria Mond che non è mai stato fatto in precedenza. La teoria Mond, oltre a spiegare la velocità di rotazione delle galassie a disco, fornisce una serie di predizioni indipendenti. Una di queste è il cosiddetto “effetto del campo esterno” (external field effect o EFE, in inglese) secondo cui la dinamica interna di un oggetto autogravitante (diciamo una galassia) non dipende solo dalla massa dell’oggetto in questione ma anche da tutto il resto della massa nell’universo. È un effetto estremamente peculiare che non è presente nelle teorie di Einstein e Newton.

Lelli spiega anche che questo effetto «estremamente piccolo» è stato testato e individuato usando le curve di rotazione di 153 galassie a disco e una mappa della distribuzione di massa nell’universo “vicino”; ma, cautamente, anche di come si tratti di una prima rilevazione che potrebbe venire corroborata o smentita da dati indipendenti o più precisi e di come stiano lavorando per esendere il campione.

Lelli nota comunque un altro recente risultato che sembra andare in questa direzione: una nuova versione di TeVeS proposta dai fisici Skordis & Zlosnik «riesce a riprodurre la radiazione cosmica di fondo a microonde (CMB) con la stessa precisione del modello cosmologico standard Lambda-Cdm», per quanto lui resti «molto curioso di vedere se questa nuova teoria sarà confermata o smentita in futuro». Inoltre illustra una «coincidenza numerica curiosa» riguardo all’energia oscura.

Immagine da Wikimedia.


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