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My village didn’t even have a traffic light. Now it has 1.4 million people

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A cura di @S⊙l Invictus.

In un articolo sul Guardian, la scrittrice e regista cinese di base a Londra Xiaolu Guo racconta di come il villaggio in cui è cresciuta negli anni ’80 sia diventato una metropoli di quasi un milione e mezzo di abitanti.
Quando l’autrice era bambina, il suo villaggio era un isolato insediamento agricolo, senza neanche un semaforo. Ora, in maniera simile a molto altri, è diventato una metropoli con strade a quattro corsie e un’epidemia di cancro, in cui anche la lingua è cambiata:

One thing that struck me was the change of language: the old Wenling dialect had now been mixed with dialects of nearby towns Ningbo and Wenzhou. Migrants from other provinces would speak Mandarin to us, which felt odd in a town where we normally never used to speak the official language.

 

Il Guardian ci informa che la Cina ha oggi 102 città che superano il milione di abitanti, un numero di cui si prevede il raddoppio nel prossimo decennio; l’articolo riferisce anche delle difficoltà nel misurare la popolazione urbana cinese.
I due pezzi fanno parte di una serie dedicata alla Cina, con articoli pubblicati anche in cinese, inclusa nella sezione Guardian cities. L’approfondimento include anche dei video satellitari in timelapse delle dieci città cinesi che hanno avuto la crescita demografica più sostenuta tra il 1985 e il 2015, tra quelle che oggi hanno più di un milione di abitanti. Delle dieci città, quella con la crescita maggiore è Shenzhen: tra il 1985 e il 2015, la sua popolazione è passata da 175.000 abitanti a 10,7 milioni, con una crescita del 6.040%; nel 1955, la città aveva appena 5.000 abitanti.

 

Immagine da Flickr


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