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Nella vicenda Babčenko la vera vittima è la fiducia [EN+FR]

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A cura di @NedCuttle21 (Ulm).

In un articolo pubblicato su Internazionale, le riflessioni del giornalista francese Pierre Haski sulla messa in scena dell’omicidio del giornalista russo Arkadij Babčenko. L’autore richiama l’attenzione sugli effetti negativi che a causa del comportamento delle autorità ucraine potrebbero adesso ripercuotersi sul già bistrattato mondo dell’informazione. Il pezzo originale è stato pubblicato sul settimanale francese Le Nouvel Obs.

Se fosse una partita di calcio, parleremmo di autogol, e l’incidente non avrebbe grande importanza. Ma quel che è appena accaduto a proposito della messa in scena dell’omicidio del giornalista russo in esilio Arkadij Babčenko è di tutt’altra natura. L’Ucraina ha infatti concesso la vittoria alla Russia in un campo dove nessuno se lo sarebbe aspettato: la fiducia.

Nelle guerre d’informazione che imperversano da qualche anno, la Russia ha un argomento che ama ripetere allo sfinimento ogni volta che le rivolgono un’accusa: “provocazione”. Lo ha usato di nuovo quest’anno quando le autorità britanniche hanno accusato Mosca di essere responsabile dell’attentato contro una ex spia russa a Salisbury, provocando un accenno di guerra fredda, o quando un’inchiesta internazionale ha accusato la Russia di essere responsabile dell’abbattimento del volo MH17, sopra i cieli dell’Ucraina, nel 2014.

Immagine: Kremlin.ru

 


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