A cura di @Count Duckula e Robert Wilco.
Ruth Ben-Ghiat, docente di studi e storia italiana all’università di New York, analizza il motivo per cui in Italia sono ancora presenti molti monumenti risalenti al Ventennio fascista.
Da Piacentini al Foro Italico, fino ad arrivare al marmo e travertino (“i materiali preferiti del regime”), Ben-Ghiat racconta la pervasività dell’ideologia fascista nell’arte.
La conclusione a cui arriva la professoressa è che è che queste opere non possano essere trattate come “oggetti estetici apolitici”: il rischio è che, complice l’assuefarsi della cittadinanza ai simboli estetici fascisti, l’estrema destra li possa sfruttare per diffondere la sua brutale ideologia.
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