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Ricchezza e tasse [EN]

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Sul suo blog, The Grumpy Economist, John Cochrane pubblica 5 lunghi post che hanno ad oggetto la ricchezza, la sua misurazione, la diseguaglianza nella distribuzione della stessa e le tasse.

La Parte I si sofferma sul fatto che la ricchezza sia spesso misurata come “reddito capitalizzato” Y/r, ma conteggiando solo alcuni tipi di reddito Y, ed utilizzando tassi di interesse r che tendono a sovrastimare la diseguaglianza nella distribuzione. Si passa in rassegna anche un articolo di Smith, Zidar e Zwick, in cui si sostiene che la diseguaglianza sia sovrastimata in ragione del fatto che le persone ricche tendono ad avere un tasso r più alto degli altri.

Nella Parte II si argomenta che una delle principali cause dell’aumento della diseguaglianza misurata sia da trovarsi nel fatto che i tassi di interesse sono calati ed il valore degli asset è cresciuto. Se r cala, Y/r incrementa, ma è la stessa quantità di Y.

Nella Parte III si fa una distinzione tra diseguaglianza nella distribuzione dei consumi, del reddito e della ricchezza. La ricchezza è una pessima misura dello stile di vita. Il calcolo ignora tasse e trasferimenti, gonfiando a dismisura la diseguaglianza e facendone un problema che di fatto non può essere risolto. Perché preoccuparsi della diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza prima del prelievo fiscale, specialmente tenuto conto del fatto che la maggior parte della ricchezza viene reinvestita in attività che producono beni, servizi e occupazione?

La Parte IV si concentra sulla tassazione della ricchezza. Se il punto è come aumentare il gettito fiscale per fare spesa pubblica o redistribuzione, allora tassare la ricchezza è una pessima idea, poché si distorce l’economia e si alimenta l’evasione. Tassare i consumi sembra funzionare meglio.

Infine, nella Parte V si analizzano gli editoriali di Saez e Zucman per arrivare a capire a che tipo di domanda risponde la tassazione della ricchezza. L’intento di Saez and Zucman è quello di “confiscare” i grossi patrimoni, poiché si ritiene che i miliardari abbiano troppo potere politico, abbiano accumulato le loro fortune ingiustamente, e che la risposta a tutto ciò sia un più massiccio intervento statale nell’economia.

Immagine da Wikimedia.


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