Si è concluso il termine per inscrivere le liste per presentarsi alle primarie di agosto e come sempre la sfida più combattuta sarà la Provincia di Buenos Aires, che quest’anno rinnova i seggi per il senato.
Perché ha concesso uno sconto di pena a un uomo condannato per aver commesso rapimenti e torture durante la dittatura di Videla, creando un precedente per molti casi simili
Dopo 12 anni di governi populisti che avevano portato il paese sull’orlo della bancarotta, il nuovo presidente Mauricio Macri ha iniziato una serie di difficili riforme
Il 24 marzo ricorrevano i 40 anni del colpo di stato in Argentina; Juan P. Lewis, argentino di Rosario, racconta la sua esperienza non già con la dittatura, ma con quei movimenti che venti anni dopo sono riusciti a trovare la chiave per tenere viva la memoria, rafforzare la democrazia e rendere impraticabile un ritorno di dittature sanguinarie.
In questi giorni l’ONU ha pubblicato l’annuale rapporto sullo sviluppo umano, un indice composito che si concentra su tre dimensioni fondamentali dello sviluppo umano: una vita lunga e sana, misurata dalla speranza di vita alla nascita, la capacità di acquisire conoscenze; e la capacità di raggiungere un livello di vita dignitoso.
Giovedì ha perso circa il 30 per cento del suo valore rispetto al dollaro, ma era tutto previsto: è stata una decisione del nuovo governo per liberalizzare l’economia
Avevamo già iniziato questo discorso grazie ad un articolo del Post: in America latina la sinistra più o meno anticapitalista sembra subire un rovescio dopo l’altro.
Oggi è il giorno del ballottaggio per le elezioni presidenziali in Argentina: dopo 12 anni di presidenza di Néstor Kirchner e Cristina Fernández Kirchner l’Argentina sceglierà tra Mauricio Macri (liberale, favorito alla vigilia) e Daniel Scioli (il candidato della coalizione di governo).
A una settimana dal ballottaggio delle presidenziali argentine che si terrà domenica 22 novembre, il conservatore Mauricio Macri e il peronista Daniel Scioli si sono sfidati apertamente all’interno di un dibattito televisivo: sulla scia del buon risultato del primo turno il conservatore Mauricio Macri e candidato per una ampia coalizione, “Cambiemos”, ha avuto una buona prestazione durante il dibattito, è stato molti aggressivo e ha messo in difficoltà più volte il suo avversario, colpendo duro sulle inconsistenze del celeste e bianco, anche se è stato meno convincente nella difesa del suo operato.
Per la prima volta nella storia del Paese del Cono del Sud il Presidente verrà eletto al ballottaggio; il risultato del primo turno non lascia adito a dubbi: benché Mauricio Macri sia arrivato secondo può dirsi vincitore.
Lo scrutinio definitivo delle PASO ha dato molte ragioni per gioire al Fronte per la Vittoria, ha allungato il suo vantaggio su Cambiemos ed è avanti anche nelle province che hanno votato per le primarie ma l’importante Provincia di Buenos Aires è in gioco.
Il 20 settembre si è aperta ufficialmente la campagna elettorale e per Mauricio Macrì non potrebbe esserci un inizio peggiore: in pochi giorni si è trovato in mezzo a una sconfitta elettorale, una sentenza giudiziaria avversa e delle accuse di corruzione e, come se non bastasse, Sergio Massa comincia ad avvicinarsi nei sondaggi.
Una delle esperienze più interessanti nel campo dell’educazione popolare e delle pratiche pedadogiche alternative è stata quella dei bachilleratos populares in Argentina.
Il giornale argentino La Nación ha pubblicato un interessante articolo che mette a confronto il modo di amministrare dei tre principali candidati alle presidenziali di ottobre.
La BBC prova a dare una risposta di com’è possibile che nonostante tutto quello che ha subito, senza dimenticare quello che ha fatto, Cristina Fernandez de Kirchner possa ancora godere di un così vasto consenso.
L’alleanza di centrosinistra tra radicali, civici e socialisti che più di una volta aveva messo in discussione lo strapotere dei diarchi Kirchner oggi appare completamente polverizzata, ai minimi storici e a dir poco ininfluente per le sorti politiche del Paese e su base parlamentare.
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