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Uno spettro si aggira per il Sud America

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Su suggerimento e a cura di @Yoghi.

Avevamo già iniziato questo discorso grazie ad un articolo del Post: in America latina la sinistra più o meno anticapitalista sembra subire un rovescio dopo l’altro. In Argentina, Christina Kirchner si prepara a lasciare il potere causando quanti più problemi possibili al suo successore:

“It is by no means a smooth transition,” said Dante Caputo, a former foreign minister. “And it’s not a transition that protects the well-being of the nation. Rather, Mrs. Kirchner seems irritated about having to hand over power, and she’s expressing it by taking decisions that jeopardize Argentina’s delicate economic situation.”

In Venezuela l’opposizione conservatrice conquista una larga maggioranza alle elezioni legislative in quella che viene vista come un chiaro rifiuto delle politiche socialiste dell’era Chavez, che avrebbe portato il Venezuela sull’orlo del tracollo economico.

Mr. Maduro lacks Mr. Chávez’s magical connection with supporters, and even his good luck. Venezuela’s economy depends enormously on oil production, and during much of Mr. Chávez’s presidency oil prices were very high. Now they have dropped significantly, putting a severe strain on the country’s budget.

Allo stesso tempo, in un Brasile attanagliato dalla crisi economica e sconvolto da scandali di corruzione, si avvicina un voto d’impeachment contro la presidente Djelma Roussef che potrebbe significare la fine del era dominata dal Partido dos Trabalhadores.

Many Brazilians were particularly frustrated that the person who started the impeachment proceedings, Eduardo Cunha, the speaker of the lower house, is himself fighting calls to resign over undeclared Swiss bank accounts and charges that he accepted millions of dollars in bribes in the kickback scheme surrounding Petrobras, the national oil company.

Si avvicina un epoca dominata da partiti liberali?

 

Immagine di Presidencia de la Nación Argentina. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons


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