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Troppo carino per noi: perché ci sentiamo tristi quando soddisfiamo dei capricci [EN]

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Il Guardian riporta i risultati di uno studio sull’impatto psicologico dell’acquisto di beni di lusso. I ricercatori della Harvard  Business School si sono proposti di verificare se la sensazione di benessere che il consumatore si aspetta dall’acquisto di un bene non strettamente indispensabile si materializzi realmente, o se sia solo un’aspettativa negata.

To researchers’ surprise, despite consumers’ expectations that buying a Gucci belt or a Hermès scarf would prove a pick-me-up, they actually experienced a “dissonance between what luxury represents and who they truly are”, says Ordabayeva. “And that generated what we call the impostor syndrome of luxury consumption.”

La soddisfazione attesa si manifesta in realtà solo in un terzo dei consumatori, quello caratterizzato dalla sensazione di essere portatore del diritto psicologico alla propria soddisfazione.

“We found people who feel inherently entitled, who felt they deserve the best things in life, were the only group of individuals with lower feelings of inauthenticity”

In generale, lo studio trova che i consumatori sperimentano la maggior soddisfazione quando il bene di lusso è caratterizzato come qualcosa che ci spetta perché ce lo meritiamo:  il produttore riformula il lusso come un bisogno, eliminando così i nostri dubbi che il bene che acquistiamo abbia una qualche rilevanza per la nostra vita.

Immagine da Flickr.


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