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Una diversa opinione sul contante

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A cura di @MBfacundo.

In questo scritto, Gerardo Gaita, ideatore dell’iniziativa Contante Libero, risponde sul blog economico Rischio Calcolato all’articolo uscito sul Sole 24 ore che criticava la posizione espressa da Salvini riguardo al limite sull’uso del contante.

Lo scritto di Gaita si propone di smontare le argomentazioni principali dell’articolo del Sole: “che dietro al contante si nasconda spesso la black economy, la corruzione, l’evasione, il denaro sporco che non vuol essere tracciato.”, oppure che il contante sia una “zavorra” per l’economia, insieme all’idea che i paesi “più evoluti” vogliano diventare per forza completamente “cashless”.

Inoltre l’autore rilancia ponendo un interrogativo etico a chi vorrebbe abolire il contante:

Se il denaro a corso legale non ha più alcuna possibilità di uscita dal circuito bancario (le banche avrebbero in cassa la totalità dei risparmi liquidi privati a corso legale senza via alternativa di scelta), di fatto la proprietà del denaro, o meglio di questo tipo di denaro, passa da chi lo ha guadagnato a chi lo custodisce, ossia il circuito bancario e chi ha il compito di regolare tale circuito, cioè gli apparati statali

Considerando quindi il mantenere in un sistema di pagamenti multimodale l’opzione del denaro contante come una garanzia anche per la democrazia, poiché “il denaro contante rappresenta una di quelle restrizioni al potere politico che non dipende dalla buona volontà o dall’intelligenza dell’operatore politico di turno”.

Immagine CC BY 2.0 di Sean MacEntee da flickr


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