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Vogliamo tutto: cifratura e interoperabilità

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In questi giorni nell’Unione europea c’è stato un passo avanti decisivo del Digital Markets Act (DMA), la proposta di legge sui mercati digitali che vuole regolare le grandi piattaforme che agiscono come gatekeeper (aziende che possono sfruttare la loro posizione per applicare pratiche anti-concorrenziali e che possono fare da collo di bottiglia). Così, dopo un dialogo di 8 ore tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea, è stata raggiunta un’intesa sul testo del DMA, ancora da finalizzare e poi approvare, che, tra le altre cose, obbliga questi gatekeeper a interoperare con servizi più piccoli.

Su chi si applica il DMA: i gatekeeper
Le misure vogliono ridefinire le regole per i principali protagonisti del mercato digitale, in particolare per quelle grandi aziende che controllano un “servizio di piattaforma di base” (core platform services), come motori di ricerca, social network, app di comunicazione interpersonale (vedi analisi dettagliata), e che hanno una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro, o ricavi annuali di 7,5 miliardi di euro. Queste aziende, per essere definite gatekeeper, devono anche fornire un certo tipo di servizi (browser, messenger, social media) che abbiano almeno 45 milioni di utenti mensili nell’Ue e diecimila clienti business annuali.

Interoperabilità per i servizi di messaggistica
Dunque ora i legislatori europei hanno previsto una serie di obblighi, e in particolare questo: i più grandi servizi di messaggistica (come WhatsApp, Facebook Messenger e iMessage) devono aprirsi ed essere interoperabili con piattaforme di messaggistica più piccole, se queste lo richiedono. Gli utenti di piattaforme piccole o grandi saranno dunque in grado di scambiarsi messaggi, inviarsi file, fare video chiamate attraverso app di messaggistica diversa. Questo significa molta più scelta per gli utenti. Se un giorno una delle app che utilizzano dovesse cambiare i propri termini di servizio, gli utenti potranno migrare su un’altra senza perdere i propri contatti. Se vorranno utilizzare un’app più di nicchia, potranno farlo raggiungendo anche il resto degli amici che stanno su quella più popolare, liberandosi dai condizionamenti del network effect (quel fenomeno per cui il valore di un servizio aumenta col numero dei suoi utenti) ben presente sui social network ma che ha un ruolo anche nelle app di messaggistica. A questo proposito l’interoperabilità per i social network slitta, verrà però valutata in futuro dai legislatori europei.

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