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Wangluo Zhuquan ovvero la sovranità cibernetica cinese [EN+IT]

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A cura di @Carlj2000.

Secondo il Wall Street Journal e Agi le grandi società di internet cinesi non si pongono problemi a condividere dati col governo cinese.  Secondo Agi questo va ricondotto a un’idea totalitaria dello stato cinese, che a sua volta sta investendo sempre di più nell’intelligenza artificiale e in sistemi di rating del credito sociale.

Secondo una articolo di China Files, però, la questione deve essere contestualizzata all’interno di una più ampia riflessione sulla sovranità cybernetica, che si è sviluppata in Cina a seguito di ingerenze statunitensi.

Come ci dice China Files:

Cyber-sovereignty (“wangluo zhuquan” or “internet sovereignty,” as it is sometimes translated) emerged as a foundational policy following an administrative realignment that occurred in the wake of Edward Snowden’s revelations that the U.S. had been snooping into Chinese cybernetworks for years, often through third-party technology.

La concezione del presidente Xi Jinping sulla “sovranità cibernetica” si articolerebbe. dunque, su due livelli:

  • una componente interna in cui ogni governo ha il diritto di sviluppare, regolamentare e gestire la sua Internet interna in linea con la sua autonomia nazionale indipendente;
  • una componente esterna che implica il diritto di difendere la propria rete da intrusioni e attacchi stranieri

La condivisione dei dati con lo stato mirerebbe al rispetto di questi due punti.

Immagine da Pexels.


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