Su suggerimento di @s1m0n4
Nel 1838 l’Università di Georgetown vendette 272 schiavi per una cifra che oggi equivarrebbe a 3,3 milioni di dollari, su decisione dei due rettori gesuiti di allora. Parte del ricavato fu usato per ripagare i debiti dell’istituto. John J. DeGioia, l’attuale rettore dell’università, ha espresso la volontà di riparare il danno e la crudeltà di quella decisione. In aggiunta alle scuse formali, alla fondazione di un istituto che si occuperà di studi sulla schiavitù e ad un memoriale con i nomi degli schiavi, l’ammissione all’università verrà facilitata per i discendenti dei 272 schiavi.
Nearly two centuries after Georgetown University profited from the sale of 272 slaves, it will embark on a series of steps to atone for the past, including awarding preferential status in the admissions process to descendants of the enslaved, university officials said Thursday. Georgetown’s president, John J. DeGioia, who announced the measures in a speech on Thursday afternoon, said he would offer a formal apology, create an institute for the study of slavery and erect a public memorial to the slaves whose labor benefited the institution, including those who were sold in 1838 to help keep the university afloat.
Immagine da Wikimedia Commons
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