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Altri Orienti – Cina e Occidente

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In due puntate di Zoom Cina (lo “spin off” di Altri Orienti) Simone Pieranni parla con Mao Keji, analista cinese attualmente affiliato a Harvard.

L’argomento sono le percezioni dell’opinione pubblica cinese, in particolare dei giovani, cresciuti dopo la crescita economica inaugurata da Deng Xiaoping. Secondo Mao, questa generazione di Cinesi ha un atteggiamento molto diverso dei propri genitori verso l’Occidente: l’ammirazione entusiastica e un certo timore reverenziale hanno lasciato spazio a orgoglio e sicurezza di sé, e al desiderio di essere riconosciuti come parte del mondo che conta. Mentre però per gli USA c’è una certa ostilità latente, dovuta alle rivalità geopolitiche, verso l’Europa l’atteggiamento è più cordiale.

In seguito Mao affronta i temi del nazionalismo e del socialismo. Per lui il nazionalismo espresso da alcuni giovani cinesi (i cosiddetti Little Pink) è meno radicale di come viene descritto: essi sono comunque ostili sia ai “baizuo“, la sinistra liberal universalista, sia alla destra sovranista occidentale. Quanto alla crescita di istanze “socialiste”, per Mao non si tratta semplicemente di una richiesta di un maggior welfare (tema che è comunque presente), ma di un concetto più astratto legato all’aspirazione di superare, in senso marxista, l’attuale ordine economico.


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