un sito di notizie, fatto dai commentatori

Braccio di ferro tra Washington e Riyad: le possibili diramazioni del ricatto energetico

0 commenti

L’istituto di ricerca Rystad Energy analizza le attuali relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita, ponendo attenzione all’aspetto della produzione e della sicurezza energetica di questo rapporto.


A partire dallo scoppio della Guerra Russo-Ucraina e con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali americane del 2024, Riyad ha cercato di fare pressione sull’amministrazione Biden tagliando la produzione di petrolio greggio. Lo scopo della riduzione è di mantenere alti i prezzi della benzina, fatto che provoca molto malcontento tra gli elettori americani.

Il fine ultimo dell’Arabia Saudita è portare ad un rafforzaramento degli impegni di difesa e collaborazione a favore dell’alleato medio-orientale di Washington, nonché ottenere una maggiore tolleranza sulle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani saudite che possono provocare reazioni delle opinioni pubbliche occidentali. La leva dei sauditi potrebbe però indebolirsi con l’adozione dei veicoli elettrici, per quanto per molto tempo a venire la fornitura di combustibili fossili rimarrà tutt’altro che irrilevante.

In conclusione, l’adozione dei veicoli elettrici da parte degli elettori statunitensi cambierà lentamente il panorama diplomatico. In effetti, l’adozione dei veicoli elettrici potrebbe avere un impatto maggiore sulla geopolitica che sulla domanda di petrolio o sul cambiamento climatico. L’economia statunitense continuerà a utilizzare il petrolio e l’Arabia Saudita rimarrà un importante esportatore con un valore strategico superiore. Ma a causa di una stranezza della politica elettorale statunitense, l’incombente importanza del petrolio come spauracchio della stagione elettorale potrebbe diminuire. In tal caso, si prevedono nuovi attriti tra Washington e Riyadh.

 


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.