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Cosa guadagnerà l’Italia appoggiando il Belt and Road Initiative [EN]

Cosa guadagnerà l’Italia appoggiando il Belt and Road Initiative [EN]

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A cura di @Carlj2000.

Notizia di questi giorni è l’adesione dell’Italia, primo membro del G7, al Belt and Road Initiative della Cina (chiamata anche la Nuova Via della Seta).

Come indicato nell’articolo (link alternativo) del Financial Times, il BRI ha determinate caratteristiche:

  • non è un’organizzazione multilaterale e non ha alcun protocollo per ammettere membri.
  • non è patto commerciale che impone regole chiare ai partecipanti in cambio di benefici commerciali (a differenza del CETA o TTIP).
  • Firmando un memorandum d’intesa (MOU), un paese non diventa un “membro” del BRI, né ha necessariamente ha diritto alla costruzione di progetti infrastrutturali finanziati da Pechino.

Secondo il FT la mossa dell’Italia dovrebbe essere vista in un contesto più ampio.

Roma con questa mossa sembra intenzionata a guadagnarsi la benevolenza di Pechino nella speranza che il commercio bilaterale tra i due paesi possa rinsavire in quanto esso si è ridotto per via dei controlli più severi imposti da Pechino sugli investimenti esteri.


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