Sul sito di Repubblica è possibile leggere un articolo del 18 dicembre 1992 in cui Gianni Baget Bozzo (tra i fondatori di Forza Italia e all’epoca sacerdote sospeso a divinis perché era stato candidato al Parlamento europeo dal Partito Socialista Italiano senza esplicito permesso) commentava l’avviso di garanzia a Bettino Craxi:
Con l’avviso a Craxi i magistrati pongono in stato di accusa un sistema di cui essi hanno constatato l’universale diffusione. Il processo penale segue il suo corso, che sarà politicamente rilevante perché ci dirà, in forme sempre più drammatiche, i risvolti di un sistema politico che è andato oltre ogni regola di moralità accettabile. Saranno storie di corruzione, che non lasceranno certo da parte nessun settore della società italiana. Non dobbiamo che immaginare al vertice il processo che è già accaduto alla base: ogni imputato ne chiamerà un altro. E questo accadrà nell’alto della politica, non nei suoi rami bassi. A livello dei segretari dei partiti, non dei “mariuoli”.
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