un sito di notizie, fatto dai commentatori

Eu Porn, il lato sexy dell’Europa – n.2

Eu Porn, il lato sexy dell’Europa – n.2

0 commenti

A cura di @s1m0n4.

In questa seconda puntata della newsletter de Il Foglio:

  • il romanzo dello scrittore austriaco Robert Menasse, La Capitale
  • l’analisi di Steven Erlanger, giornalista per il NY Times e due volte vincitore del premio Pulitzer, sulle elezioni europee
  • La nuova campagna ungherese complottista di Viktor Orbán, che rischia di fare uscire il suo partito dal Ppe
  • L’idea della Serbia e del Kosovo di ridisegnare i loro confini su base etnica per poter entrare nell’UE
  • Lione al centro dei dibattiti, dalle dichiarazioni di Toninelli agli scontri fra gilet gialli e tanto altro
  • Nasce un nuovo partito di laburisti ribelli, l’Independent Group, che accusa pesantemente Jeremy Corbyn

Il governo ungherese dice: “Avete il diritto di sapere che cosa sta per fare Bruxelles: vuole introdurre quote obbligatorie per la riallocazione dei migranti. Vuole indebolire il diritto degli stati membri di proteggere i propri confini. Vuole facilitare l’immigrazione con nuovi visti”.

I protagonisti di questa strategia sono: George Soros e, appunto, Juncker.

Del conflitto tra Viktor Orbán e l’Europa si è detto e si dirà molto, è che questa volta Juncker ha reagito male. Contro le fake news e le teorie del complotto non c’è molto da fare, ma una cosa invece si può fare: smetterla di vivere da separati in casa e divorziare.

La casa è il Partito popolare europeo, dove convivono 73 partiti conservatori provenienti da 39 paesi, di cui 27 sono membri dell’Unione europea. E’ al momento il più grande partito al Parlamento di Strasburgo, con 216 deputati (secondo le proiezioni potrebbe scendere a 183 europarlamentari, ma resterebbe comunque il più grande). Tra i membri c’è anche Fidesz, il partito di Orbán, che a oggi ha 11 europarlamentari (in totale l’Ungheria ne ha 21).

 


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.