Ieri l’ISTAT ha pubblicato sul proprio sito un rapporto che contiene delle previsioni da incubo per la demografia italiana.
Secondo lo scenario mediano già nel 2050 si avrà un rapporto tra giovani e anziani di 1:3, con la popolazione in età lavorativa che sarà scesa di oltre 10 punti percentuali dall’attuale 63,8% al 53,3% (con le prevedibili conseguenze per il sistema pensionistico), con l’età media che sarà salita ad oltre 50 anni e con il numero di decessi annui che sarà addirittura il doppio di quello delle nascite.
Nel 2070 poi la popolazione residente in Italia potrebbe poi scendere sotto i 50 milioni, con uno spopolamento soprattutto del sud e delle aree rurali.
È attualmente nettamente positivo ma nel lungo termine incerto il contributo netto delle migrazioni, anche perché ovviamente man mano che nel corso dei decenni questi scenari prendono forma l’attrattività del paese potrebbe risentirne.
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