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Il Kazakistan è pronto a tradire la Russia

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Su suggerimento di @GMCIR.

Mentre la Russia di Putin continua la sua guerra in Ucraina e subisce draconiane sanzioni economiche, il Kazakistan di Nursultan Nazarbayev rimane neutrale ed è lieto di rimanere a guardare gli altri litiganti.

Nonostante Astana rimanga per circostanze economiche molto legata al suo vicino a nord, sta da tempo cercando amicizie fuori da Mosca avvicinandosi a Pechino, Istanbul e Washington (wikileaks rivela in dettaglio il grado di vicinanza con la NATO).

Per quanto riguarda la situazione interna, la politica demografica del governo si è rivelata un successo clamoroso.
La popolazione è ritornata a crescere, dopo l’ implosione degli anni ’90, con la natalità dei kazaki in costante aumento e abbondantemente superiore ai livelli di rimpiazzo. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, il Kazakistan si ritrovava con una parità numerica tra russi e kazaki con le regioni settentrionali a maggioranza russe.
Uno degli obiettivi non dichiarati dal governo fu la rimpatriata della “diaspora”  kazaka nelle regioni al confine con la Russia. Ora grazie ad una persistente emigrazione della popolazione russa e ad una notevole differenza tra i tassi di fertilità tra le due etnie, la componente kazaka è la maggioranza assoluta nel paese al 65%.

Uno scenario ucraino, in cui le minoranze etniche russe danno il pretesto ad un’annessione alla madrepatria, si fa sempre meno probabile. Nel mentre , Nazarbayev sarebbe pronto a tradire il Cremlino se la situazione internazionale deteriorasse ulteriormente.

Mappa etnografica Kazakistan

La situazione al momento della dissoluzione dell’ Unione Sovietica

 

Immagine da Wikimedia Commons


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