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Sud, il dilemma del Movimento

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A cura di @MBfacundo.

Forse non era mai successo prima che il Mezzogiorno riuscisse a contare tanto nel governo del nostro Paese. [..] Senza il Mezzogiorno, le elezioni avrebbero deluso M5S.[..] Al Nord nel complesso ha fatto fatica ed è riuscito a prevalere solo grazie a un balzo dal 26% al 47% nel Mezzogiorno.
Il gruppo sociale nel quale si è imposto più nettamente non sono i disoccupati, ma quello meno esposto ai rigori della globalizzazione: gli statali fra i quali, stima Ipsos, il 40% ha preferito la forza di Luigi Di Maio

Secondo questa analisi uscita sul Corriere della Sera, il Movimento 5 stelle, che quasi sicuramente concorrerà a formare una maggioranza parlamentare, rappresenta un’occasione di riscatto per il Meridione italiano, considerando che la ragione del suo successo è collocata in questa area. Occorre adesso cercare di capire quali sono le misure che necessita il Sud, e se la risposta cercata tramite il voto al M5S possa essere realizzabile.

Secondo l’autore, una strada percorribile, più che la misura del cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”, dovrebbe passare tramite la decentralizzazione dei contratti di lavoro oggi nazionali; insieme a una concorrenza fiscale non solo verso le imprese ma anche rivolta alle persone, secondo l’esempio del Portogallo che esenta dalle imposte sui redditi tutti i pensionati europei purché passino lì almeno sei mesi l’anno.

Immagine da Flickr.


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