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Intervista alla street artist Alice Pasquini

Intervista alla street artist Alice Pasquini

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Alice Pasquini, street artist bolognese di fama mondiale, parla della sua concezione dell’arte in un’intervista a TPI.

Nel 2016 l’artista è stata condannata per due “imbrattature” bolognesi.

 

Nonostante i numerosi riconoscimenti e la fama raggiunta con le opere rappresentate sulle facciate dei palazzi e sui muri di Brooklyn, Copenaghen, Parigi, Oslo, Mosca Singapore, Berlino, Madrid, il suo rapporto con l’arte resta legato all’esperienza vissuta in strada, a quello che le persone riescono a trasmettere.

“A me la tela bianca non interessa e nemmeno un muro bianco, mi interessa un muro con una storia, con qualcosa con cui interagire”, spiega l’artista. “Ho dipinto più di 2mila muri e quello che mi è rimasto è stata l’interazione con i passanti: se mi dovessi affezionare alle opere sarebbe complicato, dopo cinque giorni non sai cosa può succedere. Ma quando dipingi, che sia su un elevatore sospeso in aria o a livello terra, è il rapporto con l’esterno che conta”.


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