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La destra si ferma a Quito [ES]

La destra si ferma a Quito [ES]

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A cura di @Luis.

Sembra essersi arrestata di colpo la fortunata ondata conservatrice che ha colpito il continente latinoamericano negli ultimi anni: Moreno è stato eletto Presidente in Ecuador.

Nel primo turno, svolto il 19 febbraio, si è votato per le presidenziali, per la parte proporzionale e maggioritaria del Parlamento unicamerale del Paese, per scegliere i 5 rappresentanti per il Parlamento Andino e inoltre c’è stato un referendum per vietare ai funzionari pubblici e politici possedere beni in Paradisi fiscali.

PAIS, partito di cui fa parte il presidente uscente Rafael Correa, aveva fatto il pieno riconfermando la maggioranza in Parlamento con 74 seggi su 137, più due eletti nel maggioritario che in passato di solito votavano con la maggioranza, 3 seggi su 5 al Parlamento Andino e il Sì al referendum è passato con ampio margine, al 55%, mentre il candidato a presidente, Lenin Moreno, si è fermato a un passo dal venire eletto con il 39,4% (in Ecuador ci vuole minimo il 40% dei voti con +10%).

Domenica invece Lenin Moreno ha vinto il ballottaggio con il 51,15%, stando al conteggio rapido delle schede con copertura del 99% dei suffragi e + o – 0,74% di margine di errore, mentre Guillermo Lasso si è fermato a un buon 48,85% (al primo turno era al 28,2%): a quanto pare tutti quelli che hanno votato per lo meno una volta Rafael Correa negli anni scorsi hanno ridato la preferenza a Moreno mentre la maggior parte degli elettori dei candidati eliminati, i nuovi votanti e chi di solito non vota ha preferito Lasso.

I margini stretti fanno pensare che, nonostante il vantaggio iniziale, l’intera campagna elettorale sia stata fortemente deleteria per Lenin Moreno, e infatti nonostante sia la figura più popolare e stimata dell’attuale amministrazione (è stato candidato a premio Nobel per la Pace per il suo lavoro a favore dei disabili quando era vicepresidente) ha perso parecchio dello slancio iniziale.

L’attuale amministrazione, che ha accumulato in tutto 10 anni di governo, chiude la sua esperienza avendo dovuto affrontare la più grave crisi economica del Paese dal ’98 ad oggi a causa del crollo del prezzo del petrolio, aggravata ancora di più dal terremoto avvenuto l’anno scorso e dagli scandali che hanno “sfiorato” i pesci grossi del Governo di Quito: Jorge Glas, attuale vice di Rafael Correa e ticket di Moreno, era finito nell’occhio del ciclone per una grosso caso di tangenti e vennero poi messe in giro voci secondo cui la Procura della Repubblica fosse in possesso di una lista degli implicati dell’ancora più grosso caso Odebrecht e non la rendesse pubblica per il solo scopo di non mettere in imbarazzo il Governo nell’anno elettorale. Tutto ciò diventò però linfa vitale per il Governo quando per l’affare Odebrecht venne arrestato un uomo dell’entourage di Mauricio Rodas, sindaco di Quito e stretto alleato del principale candidato oppositore Guillermo Lasso, e le accuse di Yannuzzelli vennero considerate del tutto infondate a mezzo stampa.

Alla fine Moreno ha ritrovato forza nelle grandi Città, nelle provincie più economicamente sviluppate e nelle zone di frontiere aperte al libero scambio, mentre Lasso vince nelle zone povere, indigene e rurali dell’interno, quando fino ad ora era stato PAIS a farsi portatore di queste istanze.

Guillermo Lasso era già stato candidato nel 2013, ma a quel tempo era stato percepito come espressione di una certa classe medio-alta conservatrice e ottusa, prendendo un misero 22%, mentre adesso è riuscito sia a sfondare a “sinistra”, intaccando quello che una volta erano considerati i pilastri del “correismo”, che a mantenere il proprio blocco sociale di riferimento, nonostante la presenza a destra di Cynthia Viteri del Partito Socialcristiano al 16%: infatti al secondo turno per il rotto cuffia riesce a espugnare l’importante provincia che comprende la Capitale, che nel 2014, l’anno dell’orribile disfatta di PAIS alle amministrative, votava ancora al 60% per i verdi flex (il colore di PAIS). La partita sembrerebbe non essere ancora conclusa.


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