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La smania referendaria non è la cura, è il male

La smania referendaria non è la cura, è il male

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A cura di @cocomeraio.

Francesco Cundari su Leftwing si schiera contro l’idea che il programma politico dell’opposizione possa basarsi su un elenco di referendum (sulla Tav, sul reddito di cittadinanza, sul decreto Salvini), considerandola una resa culturale oltre che un azzardo politico, ritenendo che al contrario le mediazioni politiche, sociali e istituzionali andrebbero ricostruite e non saltate.

La via d’uscita gollista dalla crisi della Prima Repubblica, lungamente accarezzata da sinistra non meno che da destra, gli italiani non l’hanno consentita a nessuno: né a Silvio Berlusconi al culmine del suo potere, né a Matteo Renzi al massimo della sua popolarità. Ci mancherebbe che venisse consentita domani a Matteo Salvini, o magari a Davide Casaleggio, con l’ulteriore vantaggio di fargliela trovare già spianata proprio da coloro che dovrebbero contrastarli.


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