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Perché le mimose

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo pubblicato sul blog Rudi Matematici di Le Scienze ripercorre la storia del movimento per l’emancipazione delle donne, proponendo un’analisi delle differenze fra i diversi modi di celebrare la ricorrenza della Giornata della Donna in alcune regioni del mondo, nonché esaminandone la scaturigine nel tentativo di separare i fatti storicamente avvenuti dalla leggenda, e omaggiando le biografie drammatiche – e rivelatrici delle opprimenti convenzioni sociali di inizio Novecento – di due donne di scienza, con particolare risalto alle loro vite matrimoniali: Clara Immerwahr, moglie del chimico Fritz Haber, e Marie Sklodowska in Curie.

“Sono sempre stata dell’idea che la vita ha senso d’essere vissuta soltanto se si riesce a fare un uso completo delle proprie abilità, provando a realizzare ogni tipo di esperienza che l’esistenza umana è in grado di offrire. È stato seguendo quest’impulso, tra l’altro, che a quel tempo decisi di sposarmi. La vita che ne ebbi è stata davvero un disastro, e la principale ragione di ciò è stata la maniera oppressiva che mio marito aveva di porre sé stesso sempre in prima posizione, sia al lavoro, sia a casa, cosicché un carattere come il mio, meno egocentrico e spietato, ne uscì semplicemente distrutto.”
(Clara Immerwahr)

“Mi chiedono spesso, soprattutto le donne, come io abbia potuto conciliare la vita di famiglia con la carriera scientifica.
Beh, non è stato facile”

(Marie Curie)

Nella primavera di centoundici anni fa, a New York, le operaie della fabbrica di camicie “Cotton” entrarono in sciopero per protestare contro le condizioni disumane in cui il proprietario, tale Johnson, le costringeva a lavorare. Lo sciopero si protrasse per giorni, con le lavoratrici che occupavano la fabbrica e bloccavano la produzione. Il proprietario alla fine perse la pazienza, e chiuse la fabbrica con tutte le operaie all’interno. Tutte le uscite erano bloccate, comprese quelle di sicurezza. Fatalmente scoppiò un incendio, e tutte le 129 operaie, impossibilitate ad uscire, vi morirono. Era l’otto marzo 1908: in ricordo dell’immane tragedia, l’Otto Marzo è stato consacrato come Festa della Donna.

No, non è vero.

Immagine da Flickr – Antonio Manfredonio.


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