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Perché tanto clamore per l’elezione di un ministro?

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A cura di @Flavio Pas.

È questa la domanda che si pone Swissinfo in vista dell’elezione, mercoledì 20 settembre, di un consigliere federale, in questo articolo in cui, per rispondere alla domanda, i meccanismi governativi sono spiegati in maniera chiara e semplice, pensata per i non avvezzi di politica Svizzera.

Da quattro mesi l’agenda politica Svizzera è infatti dominata dall’elezione di un ministro, dopo le inaspettate dimissioni di Burkhalter ministro degli esteri in forza al PLR,  il partito liberale radicale, di centrodestra.
In gran parte del mondo la nomina di un ministro si risolve in qualche giorno, una settimana se c’è odore di uno scandalo, ma non è questo il caso.

Ai tre candidati ufficiali (Maudet, Moret, Cassis), tutti come consuetudine del partito del ministro dimissionario, sono state fatte le pulci in lungo e in largo.
Pulci che hanno scaturito dibattiti e polemiche nate intorno alla doppia nazionalità di due dei tre candidati, Maudet e Cassis: il primo ha per il momento mantenuto il passaporto francese, mentre il secondo ha rinunciato al proprio passaporto italiano.
Da queste polemiche è nata un’iniziativa parlamentare targata UDC per impedire legalmente l’elezione di un consigliere federale con un doppio passaporto, alla quale lo scrittore bernese Bärfuss ha risposto sostenendo il diritto degli stranieri ad avere un consigliere federale senza passaporto rossocrociato.
Altro tema di dibattito è stata la rappresentanza; sia essa quella femminile o quella italofona, e sarà probabilmente un fattore determinante per l’elezione dell’assemblea federale.

A questo punto, la domanda che un osservatore esterno potrebbe porsi è più che legittima: ma sono pazzi questi svizzeri? Perché così tanto fracasso per quello che da noi può riassumersi tutt’al più in un mini-rimpasto di governo? (tratto dal primo articolo linkato)

I tre candidati si sono sottoposti a delle sedute chiuse con ogni gruppo parlamentare, questi ultimi a loro volta possono decidere di dare sostegno ad un candidato o lasciare libertà di voto, occorre però far notare che i parlamentari voteranno secondo proprio coscienza e quindi ci potranno esser divergenze.
Alla vigilia del voto del parlamento il ticinese Cassis ha ottenuto il sostegno del gruppo parlamentare UDC (dx,  74 voti, unico partito di governo schieratosi), il ginevrino Maudet quello del Partito Borghese Democratico (cdx, 8 voti), mentre la vodese Moret ha ottenuto il sostegno dei Verdi (csx, 13 voti) .
Gli altri partiti di governo (PLR, PS, PPD) e gli altri gruppi parlamentari hanno optato per la libertà di voto.

E infine, se vi fosse giunta curiosità, le sei regole non scritte a cui il nuovo ministro svizzero dovrà sottostare, in attesa di scoprirne il nome.

Immagine da Flickr.


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