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Perché Vox, il nuovo partito di Diego Fusaro, è una cosa seria

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A cura di @ERROR 404.

Su Wired si parla del nuovo partito di Diego Fusaro,  invitando a prenderlo sul serio.

Possiamo immaginare allora Vox come il primo passo di un movimento più vasto e agguerrito che potrebbe radunare altri gruppi sovranisti sulla base di una piattaforma comune, tutta orientata alla stampa pazza di moneta per rilanciare l’economia, l’anti-politicamente corretto militante e tutto il contrario di quanto si prefigge la “sinistra fucsia” di cui parla Fusaro: si pensi al Fronte sovranista italiano, creatura-setta dell’avvocato Stefano D’Andrea, che ormai va per i 10 anni di età; oppure il think tank Nuova direzione, nato in primavera dalla scissione con Patria e costituzione di Stefano Fassina (accusato di eccessiva mollezza con l’establishment eurista) dove militano teorici populisti come Carlo Formenti, Thomas Fazi e Andrea Zhok. A loro volta, questi ultimi saranno ospiti del festival delle idee “né di destra né di sinistra” di Libropolis, organizzato dall’Intellettuale dissidente, altro blog e area culturale orfana dei gialloverdi e dell’eventuale dismissione di Foa: un evento dove forse si capiranno meglio le prossime mosse di questa galassia. Per non parlare di pagine di meme rimaste sbigottite dal ribaltone grillino, come il Comitato entrale per l’ortodossia, Figli di Putin, Ufficio sinistri, il vignettista Marione. E si potrebbe continuare a lungo.

Siamo solo all’inizio, dunque. E non dobbiamo dimenticare il frontman (e meme vivente) più ambito di tutti: Alessandro Di Battista, che magari avrà messo nel freezer il progetto speculativo del libro su Bibbiano ma potrebbe unirsi a questa compagine che potremmo definire lepenista di sinistra (o “sinistra di destra“, come fa lo scrittore Mauro Vanetti) per raggrumare le particelle di risentimento sfuggite dall’incubo grillo-piddino. Non abbiamo capito tutto, ma quel che si è capito è che ne vedremo delle belle.

Immagine da wikimedia.


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