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Russia, Cina, Economist, anarchici, Repubblicani: tutti contro Trump

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Su suggerimento di @Mcavoymchale, @alessio e @Duc d’Otrante

Donald Trump continua a far parlare di sé: per quel che riguarda la sua corsa alla nomination, Davide Cuccurullo analizza su 360°, rivista web redatta da studenti della LUISS, la possibile strategia dell’establishment Repubblicano per scongiurare una sua candidatura, spegando perchè si stia probabilmente andando verso una brokered convention e cosa deve succedere perché si verifichi. E soprattutto interrogandosi sul fatto che ai Repubblicani convenga realmente perseguire questo scenario.

Spostandoci in Europa, il miliardario statunitense viene considerato dall’Intelligence Unit dell’Economist come uno dei 10 maggiori rischi globali: meno pericoloso della Grexit ma più della Brexit. Su un fronte opposto, suscita l’attenzione anche degli anarchici. Il gruppo Comidad, che pubblica un bollettino dal 1798 ed aderisce alla FAI dal 1984, fornisce una parziale visione del successo di Trump, con giudizi perentori (e non circostanziati, ne probabilmente circostanziabili) che lasciano però sul campo varie tematiche di possibile dibattito.

Viaggiando verso Est arriviamo in Russia, dove il Governo della Federazione Russa, per voce di Dmitry Peskov, ha condannato un video elettorale di Donald Trump. Per attaccare la Clinton, il video indica come nemici degli USA Putin e un miliziano dell’ISIS.

Continuando il viaggio ad oriente, la CCN informa che non solo in Russia c’è irritazione per le affermazioni di Trump: il giornale cinese Global Times, di proprietà del Governo, ha infatti attaccato Trump per le sue continue esternazioni anti-cinesi.

 

Immagine di Matt Brown via Flickr


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