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Sotto il segno di Antonello Venditti

Sotto il segno di Antonello Venditti

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

In un’intervista pubblicata su Rolling Stone, il cantautore romano Antonello Venditti parla della sua musica, dei testi delle sue canzoni, di politica, della fede giallorossa e del suo rapporto con Francesco De Gregori.

E allora eccoci qua, quarant’anni dopo Sotto il Segno dei Pesci, album iconico, uscito l’8 Marzo 1978, otto giorni prima del rapimento Moro, in pieni Anni di Piombo. Da subito un successo straordinario.

Ricordo le file nei negozi di dischi e il fermento di quegli anni difficili. Al Giulio Cesare c’era la polizia tutti i giorni. Gli inseguimenti, la coda di una guerra civile mai avvenuta. Io avevo dei lineamenti particolari e i poliziotti mi fermavano quasi tutte le sere. Barba e capelli lunghi. A Roma dicevo “So’ Antonello”, al nord “Sono Venditti”, e dopo qualche minuto mi lasciavano andare. Quel clima comincia nel 1974. Ma dopo il rapimento Moro, contemporaneo all’uscita del disco, la tensione cresce ancora di più. Io intanto stavo diventando famoso.


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