Il concetto di “Angola Mode”, coniato per la prima volta dalla China Exim Bank, ha aspetti unici che distinguono i prestiti cinesi dai prestiti occidentali.
Dopo aver consolidato la sua dirigenza suprema per vari anni a venire, tramite la recente conferma a presidente di Xi Jinping senza più limiti costituzionali di mandato, la Cina può ora dedicarsi alla sua graduale, ma inesorabile strategia di proiezione aeronavale esterna, secondo analisidifesa.it
Non solo, come parrebbe logico, sulle distese dell’Oceano Pacifico, ma anche in quell’Oceano Indiano troppo spesso dimenticato a dispetto della sua fondamentale funzione di “autostrada” delle petroliere che dal Medio Oriente si dirigono verso le grandi nazioni industrializzate dell’Asia Orientale.
Nella guerra commerciale tra USA e Cina, rinfocolata dalle tasse sull’acciaio imposte da Trump, chi rischia di perderci è la Germania, che da tempo ha un import-export importante con gli Stati Uniti.
In un articolo per Foreign Policy, Anna Momigliano spiega che, se l’Italia non ha finora subito attacchi terroristici di stampo jihadista, questo si deve non tanto a una più efficace opera di contrasto al terrorismo.
L’economista Franco Bruni spiega in un articolo per l’Ispi cosa ci si può aspettare nel prossimo futuo in tema di finanza pubblica europea, in particolare per quanto riguarda la severità con cui verranno giudicate le proposte del prossimo governo italiano:
Il caso italiano è un esempio di come la disciplina della finanza pubblica amministrata da Bruxelles, sia meno efficace, tempestiva, credibile di quanto vorrebbe e, soprattutto, di come sia controversa.
Nell’Artico Russia e Cina hanno interessi complementari e solo in parte convergenti; entrambe hanno sviluppato delle politiche autonome, mosse da logiche economiche ma anche geo geostrategiche.
L’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale propone un riepilogo delle trattative che dovrebbero condurre all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea:
Il 23 marzo si è riunito il Consiglio europeo durante il quale uno dei temi cardine è stata la discussione su Brexit.
I tanti perché di una sconfitta. L’evaporazione della sinistra, riformista o radicale che sia. Lo tsunami che doveva abbattere il corpo estraneo venuto da Firenze.
L’abbattimento lo scorso 11 febbraio dell’F16 israeliano di ritorno da una missione in Siria, dopo che a sua volta un elicottero israeliano aveva colpito un drone iraniano che aveva sconfinato nel suo spazio aereo, ha fatto aumentare la tensione tra Israele, il regime di Damasco e i suoi alleati regionali, in primis l’Iran.
Update 21/02: dopo il caldo dibattito in rete e su hookii riguardo l’editoriale di Francesco Costa, la discussione prosegue on-line con la risposta di Luca Sofri e un po’ di risposte sparse ai commenti ricevuti dallo stesso Costa.
Per comprendere il testo è innanzitutto fondamentale notare come secondo l’AC lo scopo finale della politica statunitense verso i Balcani dovrebbe essere quello di giungere all’integrazione euroatlantica dell’area, facendo quindi entrare quanto prima nella NATO e nella UE gli Stati non ancora membri.
Un articolo su Foreign Policy spiega l’attuale momento di incertezza nelle strategie di sviluppo tecnologico del Pentagono, a seguito della nomina di Jim Mattis a Segretario per la Difesa:
The strategy, first publicly announced in 2014 by then-Secretary of Defense Chuck Hagel, was an ambitious plan to do less with more, and “to identify and invest in innovative ways to sustain and advance America’s military dominance for the 21st century.” Hagel promised to “put new resources behind innovation, but also account for today’s fiscal realities — by focusing on investments that will sharpen our military edge even as we contend with fewer resources.”
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