di Omotto x verzoora con integrazioni • 27 Dic 2024 • 0 commenti •
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Franco Luigi Sani per Life Gate riferisce che nel 2024, le coste italiane hanno registrato un record di 601 nidi di tartarughe marine Caretta caretta, un aumento del 30% rispetto all’anno precedente.
Mentre i progetti di rimozione dell’anidride carbonica sulla terraferma sono stati sottoposti a test e sviluppo per decenni, la rimozione del carbonio dall’oceano è un’arena più recente nella spinta per combattere il cambiamento climatico.
Un articolo su Nature analizza come la crescente richiesta energetica necessaria per sostenere l’intelligenza artificiale stia portando le grandi aziende tecnologiche, come Google e Amazon, a investire nell’energia nucleare.
di Omotto x verzOOra con integrazioni • 5 Apr 2024 • 0 commenti •
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Giulia Negri su Il Tascabiledescrive i danni procurati dal bostrico, un coleottero che è considerato un flagello per i boschi italiani, e riflette sul fatto che quel che sta accadendo può essere utile per imparare qualcosa sulla gestione futura delle foreste.
Su Valigia Blu, un lungo articolo di Antonio Scalari dove, più che parlare di cambiamento climatico, si discute di consenso scientifico, comunicazione della scienza e disinformazione.
Emma Pattee, autrice del New York Times e del Washington Post specializzata nei cambiamenti climatici, su Fridays for future Italia sottolinea la necessità di superare il concetto di “Carbon footprint” (il parametro utilizzato per stimare le emissioni di gas serra causate da un prodotto, da un servizio, da un’organizzazione, da un evento o da un individuo) e propone di parlare invece di “Ombra climatica”, un nuovo parametro che tenga conto non solo delle azioni pratiche che compiamo quotidianamente, ma anche di altri due fattori che la carbon footprint non prende in considerazione: scelte e attenzione.
In un recente articolo su Vox si raccontano i paradossali effetti delle iniziative volte a piantare migliaia di nuovi alberi: si tratta di campagne di stampo ambientalista sempre più frequenti nel mondo, per le quali però il fallimento è spesso dietro l’angolo, e c’è anche la possibilità che promuovano la deforestazione.
In questo blog si parla della posizione dell’istituto Bruno Leoni sul cambiamento climatico. Tutto nasce dalla polemica sulla partecipazione di Roberto Burioni a un evento sponsorizzato dall’istituto, col titolo “I costi dell’antiscienza” — una dicitura che è sembrata incongrua a chi conosceva le posizioni fortemente scettiche sul climate change dell’IBL.
Un articolo di Bloomberg, ricchissimo di infografiche, racconta di come le energie rinnovabili stiano prendendo una fetta sempre più ampia del mercato energetico, negli Stati Uniti e nel mondo.
Un articolo del Wales Online (con reportage fotografico) racconta la storia di Fairbourne, piccolo paesino gallese, che si trova a dover affrontare la prospettiva di un trasferimento indotto da erosione costiera associato ad innalzamento dei mari.
Un argomento morale di Jonathan Franzen (link alternativo), acclamato scrittore della contemporaneità americana, sul tema del cambiamento climatico e sull’atteggiamento plausibile dell’uomo di fronte alla notizia della catastrofe inevitabile.
L’innalzamento delle temperature medie, e la diminuzione delle precipitazioni nevose sulle Alpi ha forzato alla chiusura numerose stazioni sciistiche costruite negli anni post-boom a quote dove ormai l’innevamento invernale è insufficiente alla pratica dello sci alpino.
Randall Munroe pubblica una delle sue infografiche: si tratta di un grafico delle variazioni della temperatura media della terra intorno ad un valore a noi vicino.
In questo articolo di TheScienceBreaker due degli autori di questo paper apparso recentemente su Nature divulgano i risultati della loro ricerca sulle variazioni indotte su flora e fauna dai cambiamenti climatici recenti.
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