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Tartufi per tutti. Carlo Ginzburg e la scrittura storica

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Su Doppiozero viene tradotta una lunga intervista rilasciata alla giornalista cinese Pan Wenjie dallo storico Carlo Ginzburg. Lo studioso ripercorre le proprie opere e i propri contributi alla ricerca, dalla stagione della microstoria sino alla global history, descrivendo il proprio metodo di lavoro, l’influenza della sua biografia personale e la genesi delle sue opere più importanti. In un passaggio, lo studioso coglie l’occasione per esprimere la sua idea di come bisogna scrivere di storia, e per chi:

Fin dall’inizio della mia attività di ricerca non mi sono curato delle norme accademiche dominanti. Questo era certamente frutto di un privilegio – l’ambiente intellettuale in cui sono nato. Non solo: la mia attrazione per la dimensione narrativa della storia era senza dubbio influenzata dall’esempio di mia madre che era, come lei saprà, una scrittrice molto nota. Riflettendo su questo ho cercato di definire il mio atteggiamento verso chi mi legge con un motto: “Tartufi per tutti”. I tartufi sono buoni, sono rari, sono cari: dunque, “tartufi per tutti”. Come vede, è l’opposto dell’atteggiamento paternalista verso chi legge – un atteggiamento che detesto.

Immagine da Wikimedia Commons


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