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Curiosando

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Viviamo tempi molto confusi, dove anche i giornali più conservatori, espressioni dell’alleanza tragica tra cavalieri del lavoro e lavoratori sfruttati a cui resta soltanto rabbia, non sanno più che scrivere.

Nei giorni della Pre-COP abbiamo cercato di seguire la copertura mediatica dell’evento, prendendo sul serio alcuni quotidiani che in Italia vengono stampati e distribuiti e poi venduti poco, ma che non macano di far parlare delle loro prime pagine furbette. Nel brano di Libero che segue, per esempio, Greta Thunberg “è stata creata” da un apparato finanziario ecologista e malthusiano, svedese e apocalittico; che ora la scarta perché l’attivista ugandese Vanessa Nakate è più fotogenica; e i trilioni del Green Deal europeo andranno “verso dove non si sa bene”.

Vedrete, si passerà alla fase del contenimento demografico, l’ecologia umana della contraccezione e dell’aborto selettivo come motore di civiltà da sempre promossa da quegli stessi apparati finanziari e culturali che hanno creato il mito di Greta. E ora la fanno scendere dal pulpito. Povera Thunberg. È in corso di mummificazione come il giovane Tutankamon d’Egitto. Defenestrata non per quel che appare evidente a chiunque ne abbia sentito i discorsi, fatti di pura astrazione emotiva, ma perché è una bambola che non va più bene per il nuovo gioco. Ovvio: il Green Deal europeo è a questo punto ineluttabile. Trilioni di dollari e di euro ne gonfiano ineluttabilmente le vele verso dove non si sa bene. Che la politica, dopo essersi inchinata a Greta e a Vanessa, cerchi almeno di difendere la povera gente perché non ne sia travolta.

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