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Svizzera: l’onda verde è diventata uno tsunami?

Svizzera: l’onda verde è diventata uno tsunami?

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Come riporta Swissinfo, ieri si sono tenute le elezioni federali in Svizzera; dopo un anno intenso che ha visto scioperi e manifestazioni per il clima e per i diritti delle donne e dopo una campagna elettorale sottotono che per la prima volta nel terzo millennio non è stata dominata dalle tematiche della destra populista.

Elezioni che hanno comportato una svolta storica verso l’ecologismo. Il successo dei Verdi (+6.1% su scala nazionale) e +17 seggi al consiglio nazionale (la camera bassa del parlamento) è un successo di portata storica è infatti dal 1919 che nessun partito guadagnava tanti seggi in una singola tornata elettorale. Ma l’ondata verde non si limita alla sinistra del parlamento; gli altri vincitori di questo week-end elettorale sono i Verdi Liberali, partito ecologista ma con posizioni di destra in ambito socio-economico, che vedono aumentare i propri consensi dal 4.6% al 7.8% con un incremento di 7 seggi.

I grandi sconfitti sono invece i partiti borghesi, con l’UDC (dx) che rimane primo partito ma perdendo 12 seggi, il PBD (cdx) che dopo la fuoriuscita di Schlumpf dal governo vede dimezzarsi i propri seggi (da 7 a 3) in parlamento, e la perdita di consensi e seggi vale anche per PLR (-4) e PPD (-3).
I socialisti soffrono la concorrenza a sinistra e perdono anche loro 4 seggi rimanendo la seconda forza parlamentare ma uscendo rafforzati nei rapporti di forza parlamentare grazie all’ondata verde e al calo delle destre.
In calo anche i partiti sovranisti con la lega che perde uno dei due parlamentari e che si ritira dalla corsa per il senato e il MCG (movimento para-leghista ginevrino) che esce dal parlamento.

In attesa dei ballottaggi che si terranno nel prossimo mese per eleggere i 22 seggi vacanti (su 46) per il senato i verdi hanno già annunciato di voler ambire ad un posto nel governo. Questo seggio sarebbe molto probabilmente a discapito di uno dei due seggi PLR, uno presieduto da una donna molto apprezzata nel paese e l’altro dall’unico rappresentate italofono del Consiglio Federale. Non solo, i risultati di apprezzamento nazionale vedono i verdi sopravanzare il PPD, ma in termini di seggi la camera alta potrebbe risultare determinante in favore dei democristiani.

Per il momento i risultati parziali non sono molto indicativi, se non per il fatto che i verdi hanno già raddoppiato i loro seggi passando da 1 a 2 senatori. Il senato viene eletto con un maggioritario (2 seggi per cantone) e quindi è da sempre roccaforte dei partiti centristi, partiti centristi che contano su questi seggi per mantenere la formula magica nel governo e non perdere membri di governo.

Oltre alla svolta politica c’è anche una svolta demografica nel parlamento; si tratterà infatti del consiglio nazionale più giovane della storia con una media di età di 49 anni; era dal 1991 che non si scendeva sotto i 50 anni. Risultato storico anche per la rappresentanza di genere con le donne che senza escamotage politici raggiungono quota 42.5% un risultato senza uguali nella storia svizzera, ma che seguo un trend costante negli anni.


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