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Una dieta per l’Antropocene

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un gruppo di lavoro ha recentemente stilato un rapporto sull’impatto ambientale dei nostri stili alimentari e sulla dieta da seguire per salvaguardare il pianeta. Ne parla un articolo di Scienza in Rete.

La carne rossa non è essenziale ed è associata linearmente con la mortalità. Benché l’ideale sarebbe di 0 grammi/giorno, in considerazione del potere nutrizionale della carne e delle incertezze sugli effetti di consumi molto bassi, la commissione ha stabilito il consumo a meno di 28 g/giorno con un valore medio di 14. Il pollame è associato con esiti di salute più favorevoli rispetto alla carne rossa e il suggerimento è di consumarne meno di 58 g/giorno con un valore medio di 29. Per i prodotti caseari si propone un consumo non superiore a 500 g/giorno (ma non troppo inferiore, per non incrementare il rischio di fratture negli anziani). Alti livelli di consumo di pesce sono positivi per la salute e si raccomandano pertanto fino a 100 g/giorno (livello medio di 28). Le uova vanno consumate con parsimonia (1,5 per settimana). Sono raccomandati 50 grammi di noci o altra analoga frutta secca per settimana, e 50 g/giorno di piselli, lenticchie o fagioli. I carboidrati dovrebbero essere limitati a meno del 60% delle calorie (con una media di 232 g/giorno di granaglie e 50 g/giorno di tuberi come le patate). Verdure: sono raccomandati 300 g/giorno, e frutta 200 g/giorno. Zucchero e altri dolcificanti dovrebbero rappresentare meno del 5% delle calorie.

“Halloween” by Vanessa Rees is licensed under CC BY-NC 4.0


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