Pubblicità politiche, che fare?
Abbiamo visto che Facebook ha deciso di non fare fact checking sulle pubblicità dei politici, una decisione che ha raccolto varie critiche.
Si avvicinano le presidenziali americane – o meglio, l’inizio della lunga campagna che porterà a queste, passando ovviamente per le primarie – e aumenta la fibrillazione tra aziende tech e partiti.
Oggi si parla di:
– riconoscimento facciale, da Nizza all’Australia
– minacce interne alle aziende tech che ricadono su utenti
– cifratura sì, cifratura no (ancora…)
– disinformazione e machine learning
– piattaforme e contenuti
– ransomware scatenati
– altro
Nizza sta diventando un laboratorio nell’applicazione di telecamere dotate di riconoscimento facciale.
Dal leak degli strumenti della intelligence americana a quello sui contractor dei servizi segreti russi fino all’esposizione di singoli hacker cinesi: come attacchi informatici, pubblicazioni di dati e misteriose entità online stanno allargando il campo della guerriglia informativa fra Stati.
Oggi si parla di:
– #HongKongprotests, social e disinformazione
– mercato delle vulnerabilità: il sorpasso di Android
– l’infiltrato olandese dietro a Stuxnet
– truffa del Ceo con audio deepfake
– prove di riconoscimento facciale a Londra
– perquisizioni del telefono alla frontiera
– e altro
Oggi si parla di:
-intro, la newsletter e la nuova piattaforma
– censura e contenuti estremisti o d’odio
– il Ceo di Twitter e l’account scippato
– un grosso attacco agli iPhone e un grosso indiziato
– Hong Kong e il futuro della tecnopolitica
– dietro l’epidemia ransomware contro le città – e altro
La startup Superhuman – che produce una app/client email per ora solo su invito e a pagamento – è stata al centro di un gran polverone quando è emerso che le email inviate con tale strumento permettevano ai mittenti di tracciare in modo dettagliato i destinatari.
Hong Kong: analisi digitale di un movimento (per ora) vittorioso
Le proteste di piazza e digitali di Hong Kong contro una legge che avrebbe permesso l’estradizione in Cina di sospettati hanno incassato una prima temporanea vittoria, la sospensione del voto sul provvedimento.
Il governo americano vuole i profili social di chi entra col visto
A partire da questo mese quasi tutti coloro che vogliano chiedere un visto per gli Stati Uniti devono indicare sulla domanda i loro profili social degli ultimi 5 anni.
Il 31 maggio è uscito il mio nuovo libro, #Cybercrime, edito da Hoepli nella collana Tracce, curata da Paolo Iabichino (scusate il momento autopromozionale ma gli argomenti trattati sono molto in tema con questa newsletter).
Come molti sospettavano, il Dipartimento di Giustizia americano ha aggiunto nuovi capi di imputazione contro Julian Assange, dopo il primo presentato qualche settimana fa che accusava il fondatore di Wikileaks di aver commesso un crimine informatico – provando ad aiutare la sua fonte, Manning, a violare una password (senza successo).
Dei tentativi di chiamata Whatsapp da parte di qualcuno che non era tra i propri contatti (e che spesso causavano dei crash dell’applicazione di messaggistica).
Vi ricordate gli Shadow Brokers? No? Facciamo un ripasso. A partire dall’agosto 2016 era comparsa online una misteriosa entità di nome The Shadow Brokers, che diceva di aver violato l’arsenale digitale della NSA, l’Agenzia di sicurezza nazionale americana, rubandone strumenti di attacco informatico, exploit e via dicendo.
La doppietta della polizia europea contro due mercati della droga
La polizia tedesca, in collaborazione con quella olandese, l’Europol e altre agenzie tra cui l’Fbi, ha sequestrato uno dei più noti mercati neri del Dark Web, Wall Street Market, arrestando i suoi tre amministratori in Germania, di età compresa tra i 22 e 31 anni: T.
Il 16 aprile il Parlamento europeo ha votato una proposta per connettere una serie di sistemi usati per il controllo delle frontiere, dei migranti, e per il contrasto alla criminalità in un unico database.
Lo strumento per “spiare” i nostri dispositivi smart
Ricercatori di Princeton hanno rilasciato uno strumento per monitorare la vita segreta dei nostri dispositivi smart – avete presente il frigo, la bilancia, la tazza, l’aspirapolvere connessi a internet?
Come saprete tutti, Julian Assange è stato arrestato in UK. L’Ecuador – con cui, sotto il nuovo presidente Lenin Moreno, il fondatore di Wikileaks era in rotta da tempo, ma le tensioni vanno vanno viste nel riavvicinamento del Paese latinoamericano agli Usa anche a causa della recessione economica e dell’indebitamento, con tanto di prestito da 4,2 miliardi di dollari dal Fondo monetario internazionale (Economist) siglato a marzo (FMI) – ha revocato l’asilo e sospeso la cittadinanza (la diretta del Guardian).
C’è un documentario di Netflix, Voyeur, che racconta l’allucinata storia di un proprietario di un motel in Colorado che per molti anni ha spiato fisicamente, dal buco della serratura (ok non dalla serratura ma dai condotti di areazione) le camere da letto dove dormivano i suoi clienti, soprattutto quando non erano addormentati bensì impegnati a fare altro.
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